Il 20 novembre una notizia più che macabra: rinvenimento in Perù di almeno 60 cadaveri di contadini privati del loro grasso.
Notizia che in quel paese rimanda immediatamente al mito locale dei pishtacos, orchi che appunto si nutrono dell’adipe delle loro vittime.
Nei giorni successivi viene fuori che la banda responsabile del massacro conterebbe pure un paio di italiani, fuggiti prontamente in Europa: trafficherebbero il “materiale” prelevato dai poveri resti a favore di industrie cosmetiche europee.
Ma è grande l’indignazione che mi monta quando arrivo a leggere il titolo del Giornale di Berlusconi del 21 “IN PERU’ PER I COSMETICI UCCIDONO I CONTADINI”, che appare come abietta iniziativa autarchica di un sottosviluppato paese andino.
Poi, addirittura, nell’articolo vero e proprio, viene specificato che il traffico potrebbe aver mietuto in trent’anni fino a 200 persone, ma che lo scopo di tutto il crimine è poco plausibile in quanto, secondo quanto afferma una docente di cosmetologia a Siena, i controlli sugli ingredienti del tipo di prodotti legati alla vicenda sono molto stretti e l’economicità e la sicurezza sanitaria di un tale uso sarebbero scarsissime.
Notizia che in quel paese rimanda immediatamente al mito locale dei pishtacos, orchi che appunto si nutrono dell’adipe delle loro vittime.
Nei giorni successivi viene fuori che la banda responsabile del massacro conterebbe pure un paio di italiani, fuggiti prontamente in Europa: trafficherebbero il “materiale” prelevato dai poveri resti a favore di industrie cosmetiche europee.
Ma è grande l’indignazione che mi monta quando arrivo a leggere il titolo del Giornale di Berlusconi del 21 “IN PERU’ PER I COSMETICI UCCIDONO I CONTADINI”, che appare come abietta iniziativa autarchica di un sottosviluppato paese andino.
Poi, addirittura, nell’articolo vero e proprio, viene specificato che il traffico potrebbe aver mietuto in trent’anni fino a 200 persone, ma che lo scopo di tutto il crimine è poco plausibile in quanto, secondo quanto afferma una docente di cosmetologia a Siena, i controlli sugli ingredienti del tipo di prodotti legati alla vicenda sono molto stretti e l’economicità e la sicurezza sanitaria di un tale uso sarebbero scarsissime.
Ma allora restiamo in attesa che venga appurata la verità o per lo meno il movente!!
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