mercoledì 14 ottobre 2009

041. La legge fallita e scalfarotto (recensione)


Scalfarotto mi trova solidale quando dice che se è vero che lo stato di salute di una democrazia si misura da come tratta le sue minoranze, la democrazia in Italia è in stato comatoso: per lui l’odio omofobico è effetto di un messaggio molto chiaro che il sistema politico dà al Paese, che i cittadini GLBT sono di serie B e ciò legittima le teste calde a darsi da fare. Una casta poltica seria dovrebbe adoperarsi a sradicare il pregiudizio, non solo omofobico. Nel resto d'Europa le stesse cose pazzesche che dalle parti di SB vengono dette costringerebbero politici e giornalisti all'esilio anche solo morale. Due esempi: l’attacco da osteria alla Bindi e quello a Scalfarotto sulla moglie da trovarsi!! Un Parlamento serio farebbe leggi che equipàrino omo, bi, trans ed eterosessuali e tutte le “minoranze” socioculturali come le donne, che minoranza non sono per nulla. Meglio ancora sarebbe una legge analoga a quella bocciata che equipari davvero tutti i diversi sessi, tutte le religioni, tutte le razze, salvaguardando anche la libertà di pensiero, ma punendo discriminazione e razzismo in senso lato. Ma assieme a Scalfarotto penso che se il PD non abbraccerà in fretta questa causa non si arriverà mai a una vera democrazia dei diritti civili, e che esso non sarà mai una vera sinistra non schierandosi compatto e convinto per la parità e per l’uguaglianza! Dario Franceschini non pare un vero laico, non favorevole a una legge per il matrimonio gay o altra forma equivalente: evidentemente una coppia di uomini o donne non ha per lui pari dignità di una coppia eterosessuale. In un partito progressista socialista e democratico europeo non è concepibile e gli altri leader della sinistra europea lo testimonierebbero.

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