lunedì 4 febbraio 2019

808. Per il Governo le Mafie posson riaprire la caccia...


In tutto il mondo il giornalismo può essere un "mestiere straordinario, perché serve a rendere i cittadini un po' più liberi, ma espone al rischio di perdere la vita, e da questo non credo che qualcuno possa proteggerti, tantomeno nei Paesi-canaglia". Lo dice Milena Gabanelli, dopo le sempre più frequenti molestie, aggressioni, incarceramenti, assassinii ed esecuzioni perpetrate verso i suoi colleghi reporter.
E il nostro Ministero dell’Interno ora ha tolto la scorta al giornalista napoletano Sandro Ruotolo, che durava dal 2015 dopo le minacce dei Casalesi per le sue inchieste.
C’è chi sostiene che in realtà questa precisa scelta del Viminale sia legata anche agli articoli di Ruotolo sulla campagna elettorale di Matteo Salvini.
Invece Pietro Grasso ha evidenziato che tali minacce mafiose «non hanno scadenza» e altri politici, dal PD al M5S, hanno protestato contro il provvedimento che non è certo stato il primo su questa linea.
Ultimo De Caprio, l’uomo che arrestò Totò Riina, e l’ex-magistrato Ingroia son stati lasciati senza scorta e si sta discutendo da mesi se "sblindare" o no la vita spericolata di Roberto Saviano.
Questo Governo finge di trattare queste “scorte” come privilegi da abolire, guarda caso non per i Politici, che continueranno a beneficiarne, salvo quelli come Boldrini e Grasso che hanno operato tagli spontanei ai proprii stipendii e scorte.
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