giovedì 13 luglio 2017

783. Ci vuole una nuova legge contro l'apologia di fascismo.

Ecco ci siamo: col primo assessore neonazista eletto a Monza è evidentissima l'urgenza di una nuova legge contro l'apologia di fascismo che si concentri sul merito ideologico e sui simboli sbandierati. 
Per me sono controproducenti e senza senso i provvedimenti ventilati da fonti istituzionali di demolizioni di monumenti littorii, che comunque sono Storia.
La legge Scelba non ha potuto mandare in galera nessuno di quelli andati sotto processo per apologia di fascismo. Negli ultimi anni, in Italia gli episodi di "Apologia" si sono moltiplicati. Proclamarsi ‘fascista’ non preclude la carriera, come avverrebbe in altri paesi, Germania in primis. 
All’Italia è mancata la sua "Norimberga", anche perché l’amnistia generale veramente prematura fu concessa nientemeno che da Togliatti nel 1946. 
Davanti a una richiesta di pacificazione questa fu la risposta dell’ex-partigiano Vittorio Foa all’ex-ufficiale della Decima Mas Giorgio Pisanò, neofascista convinto: «È vero, abbiamo vinto noi e tu sei potuto diventare senatore, avessi vinto tu io sarei ancora in carcere».
Il fascismo va condannato nel suo insieme e non dev'essere declassato a reato minore dato che produce oggi altri reati: il reato di tortura, l'omofobia, il razzismo, la xenofobia e il femminicidio sono reati fascisti. 
Se punire l'apologia di fascismo è liberticida allora lo è pure punire la pedofilia, il femminicidio, la tortura e i pestaggi!
fonti: , La Repubblica, TvSvizzera. Aram Mattioli, Pier Lodigiani.

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