mercoledì 9 novembre 2016

765. La Sinistra e Trump.


Per quest’anno che volge alla fine, è acclarata nei cosiddetti Paesi democratici la fine delle Sinistre, salvo che in Venezuela, Bolivia, Uruguay e forse Argentina. In mezzo a scenarii da fantascienza persino l’estrema sinistra greca al governo è ostaggio dei suoi alleati di destra. E sto parlando di forze di sinistra non rivoluzionarie che vogliano però realizzare la giustizia sociale spogliando i Governi dalla logica del neo-liberismo e del mercato globale che erode società civile e ambiente naturale, e domina anche il Centro-sinistra.
Che dire di Trump, vessillo incarnato di populismo, sciovinismo e qualunquismo senza satira? Ha appena vinto le Presidenziali USA 2016 questo magnate di destra “posseduto” dal suo stesso successo, convinto di poter affascinare chiunque. La LePen e Salvini hanno già annunciato le loro congratulazioni. Purtroppo soldi e chiacchere fanno presa su tanti e noi italiani ne abbiamo fatto esperienza sulla nostra pelle con Berlusconi, e ora con Renzi.
Senza un programma organico, Trump, spregiudicato, autoreferenziale e opportunista, è riuscito a vincere brandendo il suprematismo bianco e cristiano, il diritto individuale alla giustizia sommaria tramite il rafforzamento del 2° Emendamento, e il liberismo autarchico: si sa anche che vorrebbe la deriva della NATO e del nascente TTIP contro una bella alleanza con Putin, e per 2 anni, col Parlamento dalla sua, avrà carta bianca per cambiare trattati e legiferare, sempre che il suo Partito, che lo ha amato ben poco sin dall’inizio, glielo permetta.
  

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